Oggi vi parlo della mia esperienza di mamma di una figlia dislessica. Elena una delle mie due figlie gemelle, (sono loro che mi hanno dato lo spunto per il nome del sito ).
La mia esperienza con mia figlia dislessica
La storia è un pò lunga…Innanzitutto vorrei subito anticiparvi che, MI SONO ACCORTA DA SOLA CHE ELENA ERA DISLESSICA. La dislessia e i test per la DSA si possono fare dalla fine delle 2 elementare. Ed è lì che è iniziata la nostra “avventura”, durante i colloqui con le maestre dell’allora seconda elementare, mi dicevano che la bambina durante l’ora scolastica invece di seguire per tutto il tempo, si distraeva facendo la punta a matite già temperate, giochicchiano con i colori, le gomme.
Quando leggeva, la sua lettura non era fluente, e secondo il loro giudizio, perché leggeva poche volte. Inizialmente, vi confesso che anch’io la sgridavo, vedendo i suoi capricci, quando si metteva a fare i compiti, quando non ricordava ciò che aveva letto poco prima. La rimproveravo dicendole, che non era stata abbastanza attenta. Ma con il passare del tempo anche confrontandola con la sorella, ho cominciato a vedere che la sua era una vera e propria “frustrazione” e non doveva essere data solo dalla poca voglia di applicarsi.
Così, ho incominciato a leggere articoli sulla dislessia, a iscrivermi in diversi gruppi dove ne parlavamo. Di conseguenza mi sono presentata a scuola (fine della seconda elementare) dicendo che secondo il mio parere da mamma “ignorante” Elena poteva essere dislessica.
Le maestre mi dissero: ” MA NO ,LA BAMBINA LE POTENZIALITA’ LE HA”, “appunto” risposi i BAMBINI DISLESSICI SONO MOLTO INTELLIGENTI; HANNO SOLO BISOGNO DI UN METODO DI STUDIO ADATTO A LORO.
Così durante l’Estate la bambina, fece tutti i test relativa alla DSA e venne fatta dall’USL la certificazione da presentare a scuola che certificava che aveva disgrafia, dislessia, discalculia.
Gli anni di scuola elementare, non sono stati per niente facili, nonostante avesse la sua certificazione, fosse stato stilato in accordo tra scuola e genitori il PDP (del quale parlerò) elencate al suo interno LE MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE che per leggeva gli spettavano, trovò insegnati che non capivano niente , soprattutto non capivano LEI non instauravano un rapporto EMPATICO che in questi bambini e ragazzi è il pilastro.
Si rivolgevano in maniera arrogante, procurandogli ansia, che non faceva altro che peggiorare l’ansia e l’agitazione che lei a scuola provava tutti i giorni data la difficoltà che trovava nel fare gli esercizi, dove non venivano usati STUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI .
“Non hai ancora finito?” ” Bisogna sempre dirti di fare le cose” queste le frasi più usate durante l’orario scolastico, senza andare dalla bambina a chiedere se avesse bisogno.
Non scorderò mai la riposta che mi diede una maestra, quando mi disse che era distratta. Deve venire e a chiedermi “umilmente” aiuto . A quell’affermazione è esplosa la mia rabbia e gli risposi: “Mia figlia non verrà mai a chiederle aiuto ma non perché non è abbastanza umile, ma perché pensa di essere inferiore agli altri, i suoi compagni non vanno in confusione di fronte ad un esercizio, non vedono tutte le lettere ballare.
Lei non chiedeva aiuto sentendosi da meno.
“Perché i miei compagni riescono a fare l’esercizio senza chiedere spiegazioni ed io no? ” Si chiudeva in se stessa, aveva un rifiuto del compito, somatizzava, per cui mi chiamavano da scuola dicendomi che la bambina aveva mal di pancia, vomito, mal di testa.
Se l’avessi portata da un dottore, non le avrebbe trovato nessun sintomo ma lei in realtà nel suo subconscio li provava tutti. Diverse volte sono andata a scuola a prenderla e l ‘ho portata a casa per alleviare la sua ansia, quando mi diceva, “mamma portami a casa, io qui non sto bene” Se avessi saputo che , le maestre veramente facevano il loro dovere, l ‘avrei lasciata a scuola, ma siccome sapevo benissimo che non veniva fatto, era la mia unica arma di difesa nei confronti di mia figlia.
Ho trovato anche qualche maestra che si è comportata come doveva, ma in 5 anni di elementari solo UNA.
Così mia figlia aveva alla fine delle elementari una bassissima stima di se stessa, che ripercuoteva nella vita di tutti i giorni, dovevo aiutarla e farlo al più presto per vederla sorridere. Ho cercato di fargli fare cose nelle quali era brava, complimentandomi con lei , tra l’altro è veramente bravissima a disegnare.
Poi come ben saprete il DSA ha molto sviluppato il VISIVO UDITIVO , ciò che scolta e vede lo memorizza in un attimo, sono veramente forti.
Quest’anno è al primo anno di Scuole Medie, l ‘inizio non è stato facile, si portava ancora dietro le “ferite” delle scuole elementari, ma devo dire che DISPERATA a inizio anno, vedendola piangere perché doveva rimanere a scuola, perché la mattina doveva alzarsi e andare, ho chiesto aiuto agli insegnati, che avevano già letto la sua certificazione rinnovata (la certificazione DSA va rinnovata ogni 3 ANNI).
Sono stati veramente fantastici, facendola sentire non da meno agli altri, anche quando sono andata a prenderla inizialmente per portarla a casa, NON TI STA GIUDICANDO NESSUNO queste sono state le parole che mi hanno fatto sentire compresa e che hanno dato stima e fiducia in se stessa a mia figlia.
So che la strada sarà ancora lunga, dovremmo come genitori COMBATTERE, mai abbassare la guardia, ma intanto prendo quello che di buono posso cogliere per noi e per mia figlia.
Raccontatemi la vostra esperienza, fatemi domande, chiedete tutto ciò che vi passa per la testa, pronta ad aiutarvi e a darvi sostegno, perchè sono chi ci passa lo può capire.
Un abbraccio a tutte .
Debora
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